Con questo articolo ci occuperemo proprio di questo argomento: vedremo cioè quanto costa l’acqua in condominio.
La ripartizione delle spese condominiali è spesso fonte di discussioni fra i condomini, soprattutto se non c’è un regolamento chiaro che stabilisca i criteri da utilizzare. Le maggiori incomprensioni sorgono quando bisogna dividere le spese dei servizi comuni, come ad esempio il riscaldamento e l’acqua. Con questo articolo ci occuperemo proprio di questo argomento: vedremo cioè quanto costa l’acqua in condominio.
In linea di massima la legge stabilisce che, in condominio, ognuno paga in proporzione ai millesimi che possiede. Applicando questo criterio, dovremmo giungere alla conclusione per cui chi ha una casa più grande paga più di chi ha un piccolo monolocale. In realtà, non è sempre così: quando si tratta di dividere i costi relativi al servizio idrico non si può prescindere dai consumi reali
Spese acqua: come si dividono se ci sono i contatori?
Partiamo dal caso più frequente, e cioè dal condominio in cui in ogni unità immobiliare è presente il proprio contatore che registra i consumi idrici personali.
In un caso del genere, le spese del servizio idrico si dividono in base ai reali consumi di ciascuna abitazione. In pratica, chi più consuma più paga.
La presenza dei contatori nei singoli appartamenti rappresenta la regola in quanto, per legge, l’installazione di questi dispositivi è obbligatoria: la normativa prevede l’obbligo di «installare contatori per il consumo dell’acqua in ogni singola unità abitativa.
Spese acqua condominiale: come si dividono?
I contatori servono a determinare il consumo all’interno di ogni singola unità abitativa. Questi consumi non sono però gli unici in condominio: basti pensare all’acqua necessaria per le parti comuni, come ad esempio quella per innaffiare il giardino condominiale o per pulire il cortile e le scale, oppure alle dispersioni causate da piccole perdite.
Questa parte del servizio idrico è a carico di tutti i condomini secondo il normale criterio di ripartizione delle spese condominiali: ciascuno paga in ragione dei propri millesimi.
Spese acqua condominio senza contatori
Se le unità immobiliari in condominio non hanno i contatori allora le spese dell’acqua si dividono per millesimi.
In altre parole, se gli appartamenti non sono muniti di contatori in grado di leggere i consumi personali, allora varrà il criterio generale della ripartizione in base al valore di ciascuna proprietà, cioè in base ai millesimi.
Il regolamento condominiale potrebbe perfino stabilire di dividere le spese del servizio idrico in base al numero di inquilini all’interno di ogni abitazione, ponendo il grosso dei costi a carico delle famiglie più numerose.
IN PRATICA:
In condominio, le spese relative al consumo di acqua devono essere ripartite in base all’effettivo consumo, se questo è rilevabile oggettivamente con strumentazioni tecniche; l’installazione in ogni singola unità immobiliare di apposito contatore consente, da un lato, di utilizzare la lettura di esso come base certa per l’addebito di costi, salva l’applicazione del criterio di riparto per millesimi per le parti comuni dell’edificio
UN CONSIGLIO? Mettete e pretendete i contatori. Se non fosse possibile allora una suddivisione in base alle persone conviventi nell’appartamento.