Conseguenze della morte del titolare del diritto di usufrutto: attività e adempimenti da attuare.
Sei intestatario di una casa sulla quale aveva l’usufrutto un’anziana parente che vi abitava da tempo.
Avendo con lei un legame affettivo, le avevi concesso tale diritto molti anni fa, in considerazione del fatto che non disponeva di un luogo dove vivere.
Quasi avevi dimenticato di essere proprietario dell’immobile, non potendo utilizzarlo in nessun modo ma pochi giorni fa, la vecchietta è venuta a mancare.
A questo punto, non sai cosa succede: infatti, ti chiedi se il diritto si trasmetta ai suoi eredi e se ciò non avviene, come puoi riacquistare pienamente il tuo diritto di proprietà?
In questo articolo vedremo cosa bisogna fare quando muore l’usufruttuario o, se i titolari del diritto sono più d’uno, alla morte di uno di loro.
Piccola premessa:
Cos’è l’usufrutto?
L’usufrutto è il diritto di godere della cosa che forma oggetto di questo diritto, in modo pieno, esercitando le facoltà spettanti al proprietario.
In particolare, l’usufruttuario può utilizzare il bene oppure darlo in affitto e percepire il canone di locazione, come se ne avesse la proprietà.
Egli non può, invece, né modificarne la destinazione né venderlo.
Le ampie facoltà spettanti all’usufruttuario riducono il diritto del proprietario, che risulta svuotato di gran parte del suo contenuto. Per questo si parla di nuda proprietà, inoltre, le parti possono concordare che l’usufrutto abbia una scadenza oppure che duri per tutta la vita dell’usufruttuario.
In ogni caso, la morte di quest’ultimo fa venir meno il diritto, che non si trasmette ai suoi eredi.
Anche nel caso in cui sia stato concordato un termine, qualora l’usufruttuario muoia, prima del suo spirare si verifica un’estinzione anticipata.
Cosa succede quando l’usufrutto si estingue?
Quando l’usufrutto si estingue, per effetto della scadenza o della morte dell’usufruttuario, si verifica il cosiddetto consolidamento dell’usufrutto: tutte le facoltà rientranti in questo diritto tornano al proprietario, che di conseguenza riacquista la piena proprietà sul bene.
L’immobile deve essere lasciato libero da persone e da cose e restituito mediante la consegna delle chiavi.
Se è scaduto il termine deve essere l’usufruttuario a farlo, se quest’ultimo è morto, di tali incombenze devono farsi carico i suoi eredi.
Morte dell’usufruttuario: cosa devono fare i suoi eredi?
Quando muore l’usufruttuario i suoi eredi dell’usufruttuario devono darne comunicazione al proprietario, lasciare l’immobile libero da persone e da cose e restituirne le chiavi.
Se il bene non viene liberato in un tempo ragionevole dopo il decesso, il proprietario deve inviare agli eredi una diffida perché vi provvedano, assegnando loro un termine.
La lettera può essere inviata a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento, posta elettronica certificata o atto notificato tramite ufficiale giudiziario: in tal modo, si ha certezza della data di ricezione da parte dei destinatari.
In caso di inadempimento ostinato, occorre rivolgersi a un avvocato e iniziare una causa per l’occupazione illegittima dell’immobile, chiedendone la restituzione oltre al risarcimento dei danni.
Se muore l’usufruttuario bisogna andare dal notaio?
Per costituire l’usufrutto su un immobile occorre recarsi dal notaio. Il professionista redige un documento che viene sottoscritto dalle parti; poi, ne cura la registrazione e la trascrizione presso la Conservatoria dei registri immobiliari.
Tali adempimenti servono a versare allo Stato le imposte che sono richieste per l’atto e a rendere quest’ultimo opponibile ai terzi.
In particolare, con la trascrizione tutti sono in grado di sapere dell’esistenza dell’usufrutto.
Dopo la morte dell’usufruttuario: come si cancella l’usufrutto?
La cancellazione dell’usufrutto è un adempimento che deve essere eseguito obbligatoriamente alla morte dell’usufruttuario o comunque quando tale diritto si estingue.
La ragione di questo adempimento risiede nella necessità di conoscere la situazione di un bene, in particolare, la tassazione cambia a seconda che un soggetto abbia su un immobile la piena o la nuda proprietà; pertanto, è un preciso obbligo a carico del proprietario comunicare l’avvenuto consolidamento dell’usufrutto.
Che succede se il proprietario è erede dell’usufruttuario?
Abbiamo visto cosa bisogna fare quando muore l’usufruttuario. Cosa accade qualora il proprietario sia erede dell’usufruttuario? In questa ipotesi bisogna fare qualcosa?
L’usufrutto non si trasmette agli eredi.
Pertanto, il proprietario riacquista la piena proprietà del suo consolidamento.