Perché diciamo “non c’è limite al peggio” e mai “non c’è limite al meglio”?

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Ci metto sempre la faccia. Non mi sono mai tirata indietro. Ho ammesso responsabilità e preteso ragione ove vi fosse.
Solo tre minuti, vi porterà via questo articolo “di vita” lavorativa vissuta.
Una sola promessa: Io non sono come loro e sono pronta, insieme ai miei collaboratori, a sfidare e vincere la follia!
Buona breve lettura..
[Perché diciamo “non c’è limite al peggio” e mai “non c’è limite al meglio”?]
Diverse volte mi sono chiesta durante la mia vita, se esistesse un limite a tutte quelle “brutte “cose che, nei miei valori, non dovrebbero neppure esistere. A volte, usciamo con l’espressione, non c’è limite al peggio, io mi sono spesso chiesta: perché non diciamo mai “non c’è limite al meglio”?
Oggi, con grande tristezza, mi sono data una risposta: Il limite al meglio non potrà esistere fino a quando non si metterà, la passione per il proprio lavoro, al primo posto.
Spesso mi capita di lavorare con professionisti, laureati, con diversa esperienza alle spalle. Sono sempre stata convinta che coloro i quali svolgono una professione che deve tutelare le persone, debbano lavorare con serietà, professionalità, ma soprattutto rispetto e correttezza verso il cliente che commissiona un lavoro. Ognuno di Noi, o per necessità lavorative, per malattia o altro, si rivolge a delle figure qualificate, dal geometra/architetto, al costruttore, all’amministratore di condominio, al medico. Quando lo facciamo (oltre al fatto che paghiamo,) partiamo dal presupposto che il professionista, stia facendo il nostro bene, e che ci stia dicendo la verità.
Sicuramente, starete pensando: Stefania è impazzita! Ci manca solo che un medico mi dia una diagnosi sbagliata, o un geometra/architetto mi progetti una casa senza rispettare le Leggi. Esistono casi di malasanità o truffe, ma non sono certo la regola Stefania suvvia!!!
Già…. lo pensavo pure io, invece oggi, a 50 anni, mi devo ricredere e fa male tanto male.
Voglio raccontarvi cosa mi è capitato.
CASO1: Casa in costruzione – progetti regolarmente realizzati e presentati in Comune da un professionista, molto conosciuto, di vecchio pelo come si usa dire. I proprietari lo hanno incaricato, pagandolo anche profumatamente, per realizzare una villa che hanno deciso poi di mettere in vendita.
Documenti allegati agli atti. Presenta fine lavori e asseverazione di agibilità. Mi produce i documenti per la stipula. Non ho mai, fino ad oggi, controllato il lavoro di un professionista; ci mancherebbe che faccia(il professionista) le cose senza rispetto delle regole ma soprattutto del cliente che gli ha commissionato il lavoro, dico io, anche perché le dichiarazioni false e mendaci sono punibili a norma di Legge e per alcuni c’è persino la radiazione dall’albo.
Si scopre che quanto dichiarato nella scia di agibilità è un falso. Fortunatamente lo si scopre prima del Rogito. Tutti basiti, senza parole o meglio quelle che mi sono uscite non sono ripetibili in questo contesto. Sapete quale è stata la cosa assurda?! Che nonostante abbia preso in giro prima di tutto il suo cliente, poi il Comune, poi a seguire tutti noi coinvolti nella trattativa, il tecnico professionista oggi nega tutto. Chissà perché poi abbia, oggi, ritirato la scia di agibilità!!!
Se hai ragione la devi pretendere se hai torto devi chiedere scusa, così mio padre mi ha insegnato.
Costa tanto essere umili? Ammettere di aver sbagliato?! Possibile che nonostante tutto non abbia capito la gravità della situazione ma soprattutto il rischio che stava facendo correre a tutti? Mi sono presa pure della pazza! Va bene così, meglio pazzi che disonesti. Cosa ho fatto dopo aver scoperto questo?
Sono sincera, non mi vergogno, prima ho pianto dalla rabbia perché non mi capacitavo, poi ho preso in mano la situazione e la stiamo portando avanti come deve essere. Ai danni materiali e morali penseremo dopo.
CASO 2: Affidi ad un tecnico una pratica come richiesto dal cliente. Consegni la documentazione necessaria. Effettua un sopra luogo, redige un preventivo.
Ci teniamo aggiornati. Recupero altri documenti che in Comune non si trovavano ma il cliente di 84 anni aveva conservato tutto nei cassetti: Santo subito!
Scambio di e-mail, messaggi, documenti. Da dieci giorni a questa parte chiedo aggiornamenti, anche se potevo non farlo. PER RISPETTO però del mio cliente che si fidava di me, l’ho fatto.
Non risponde più. Sarà in ferie…. Oggi scopro con il proprietario che di tutto quello che è stato mandato, lui (il professionista) dichiara di non aver ricevuto nulla!! NEGARE DI FRONTE a prove tangibili, evidenti ma soprattutto senza presentarsi all’incontro di oggi non solo è sinonimo di scorrettezza ma di pochezza come uomo.
Cosa penso? Onestamente devo ancora metabolizzare. Per certo la mia fiducia verso i professionisti non sarà come prima. Dovrò fare le pulci anche a loro?! Lo farò pazienza. Siamo all’assurdo alla follia più totale. Se tutelare il cliente significa evitare anche le follie, SONO anzi SIAMO pronti a farlo.
A volte, scherzando, dico a Geometra Gianni Uccelli …. sei troppo pignolo e preciso, uffi, sempre brutte notizie mi dai!! …. ovviamente fa bene lui ed io sono contenta di dare risposte certe al cliente e di tutelarlo. Ridiamo, scherziamo, litighiamo a volte ma il solo fine è FARE BENE LE COSE!
Stefania.

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